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Quando la mediazione vale più della negoziazione: il caso deciso a Civitavecchia

  • Immagine del redattore: Dott. Mauro Vanacore
    Dott. Mauro Vanacore
  • 30 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 31 ott

Una sentenza del Tribunale di Civitavecchia (n. 1032/2025) ha messo in luce un principio che farà discutere: se la legge impone la negoziazione assistita, la mediazione può comunque bastare. Sembra una sfumatura tecnica, ma dietro c’è una visione più profonda sul senso stesso della giustizia e sul valore del dialogo tra le parti.


Mediazione batte negoziazione assistita

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Un incidente, una causa, una questione di metodo

La storia nasce da un incidente stradale. Una donna, passeggera su un’auto coinvolta nel sinistro, cita in giudizio la compagnia assicurativa del veicolo per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Si tratta di un classico caso previsto dall’articolo 141 del Codice delle Assicurazioni Private, quello che consente al trasportato di agire direttamente contro l’assicuratore del vettore.


Fin qui, nulla di nuovo. Ma la compagnia solleva un’obiezione: la causa non sarebbe procedibile, perché la donna non ha prima attivato la negoziazione assistita, come richiesto per le controversie da circolazione stradale con importi fino a 50.000 euro. Eppure, prima di fare causa, la donna aveva avviato una mediazione. È qui che nasce la questione.


Cosa ha deciso il giudice

Il Tribunale ha respinto l’eccezione di improcedibilità. Il motivo? La mediazione è stata ritenuta non solo valida, ma addirittura più completa della negoziazione assistita. Mentre quest’ultima si svolge tra avvocati, la mediazione aggiunge una figura neutrale: il mediatore, un terzo che aiuta le parti a comunicare, a comprendere e — quando possibile — a trovare un accordo.


Per il giudice, l’obiettivo del legislatore è chiaro: evitare che ogni conflitto finisca in tribunale. E se un cittadino sceglie la strada della mediazione, che offre più garanzie di equilibrio e imparzialità, non può essere penalizzato solo per aver imboccato “la via più alta”.


Inoltre, il tribunale ha ricordato un aspetto spesso trascurato: l’eccezione di improcedibilità va sollevata entro la prima udienza. Se non lo si fa, si decade dal diritto di farla valere.


Perché questa sentenza conta

Questa decisione non è solo un tecnicismo giuridico: è un segnale di apertura. Riconosce che, più delle etichette, conta lo spirito con cui le persone cercano di risolvere i conflitti.


Scegliere la mediazione significa credere nel dialogo, nella possibilità di trovare un terreno comune anche quando le posizioni sembrano inconciliabili.


Il Tribunale di Civitavecchia ha ricordato che la giustizia non è fatta solo di carte e procedure, ma anche di relazioni. E che la mediazione, con la sua struttura partecipativa e umana, è spesso la strada più breve — e più giusta — per arrivare a un’intesa.



In un contesto in cui la giustizia punta sempre più sulla risoluzione alternativa delle controversie, affidarsi a un organismo di mediazione serio e radicato sul territorio fa la differenza.


ADR Pro Gest Italia, iscritto al registro del Ministero della Giustizia, offre un servizio rapido, imparziale e orientato al dialogo, con mediatori qualificati capaci di trasformare il conflitto in un’occasione di accordo e collaborazione.

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