Recupero crediti e mediazione: quando è davvero utile?
- Dott. Mauro Vanacore
- 13 giu
- Tempo di lettura: 2 min
La mediazione civile e commerciale si conferma sempre più come uno strumento efficace per risolvere controversie legate al recupero dei crediti, soprattutto nei rapporti tra imprese o tra professionisti e clienti. In un contesto economico dove la rapidità e la certezza nei tempi di riscossione sono fattori determinanti per la sostenibilità delle attività economiche, il ricorso alla mediazione può fare la differenza.

Quali controversie rientrano nella mediazione per il recupero crediti?
In linea generale, qualsiasi credito derivante da un contratto può essere oggetto di mediazione. Si pensi ad esempio a:
Contratti di fornitura: merci consegnate e non pagate;
Contratti di appalto: lavori eseguiti per i quali il committente non ha corrisposto il compenso pattuito;
Contratti di locazione: canoni non versati da parte dell’inquilino;
Contratti di prestazione d’opera: come nel caso di professionisti o artigiani che vantano crediti per prestazioni già rese;
Contratti di agenzia e mediazione: compensi provvigionali non liquidati.
Anche i contratti conclusi oralmente o in forma mista possono rientrare nella procedura, purché sia possibile dimostrare l’esistenza del rapporto e del credito vantato.
Il vantaggio della mediazione
Una delle caratteristiche più rilevanti della mediazione nel recupero crediti è la tempestività. A differenza del procedimento giudiziario, che può protrarsi per anni, la mediazione si conclude in massimo tre mesi (art. 6, D.Lgs. 28/2010), permettendo alle parti di trovare un accordo prima ancora di avviare una causa.
La riservatezza del procedimento è un altro punto di forza: le parti possono confrontarsi senza l’esposizione pubblica che comporta un processo civile.
Inoltre, l’eventuale accordo raggiunto in mediazione può essere omologato dal tribunale, diventando titolo esecutivo: ciò significa che il creditore potrà agire direttamente nei confronti del debitore senza ulteriori giudizi, come accadrebbe con una sentenza.
Il ruolo strategico dell’avvocato
È bene ricordare che, per la mediazione in materia contrattuale (come appalti, agenzia, affitto d’azienda ecc.), la presenza dell’avvocato non è obbligatoria per legge, ma è altamente consigliata. L’assistenza legale consente al creditore di impostare correttamente la richiesta, valutare le prove del credito e negoziare in modo strategico eventuali dilazioni, garanzie o piani di rientro.
Mediazione e prescrizione
Un ulteriore aspetto importante riguarda la sospensione della prescrizione. L’art. 8 del D.Lgs. 28/2010 prevede che, dal momento del deposito dell’istanza di mediazione, i termini di prescrizione sono sospesi, evitando così che il decorso del tempo pregiudichi la possibilità di recuperare il credito.
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